12 ottobre 2009

Parole utili

Ogni tanto presenterò il linguaggio popolare, nel senso quello che non si vede nei giornali, né i libri linguistici, ma si sente parlare dai giapponesi soprattutto giovani.

"Bimyoo (微妙, びみょう)"

Bimyoo già si usa come un aggettivo o un sostantivo. Il significato letterario è "(il fatto di essere) delicato", e viene usato per le cose e gli oggetti complicati e delicati, che sono difficili da spiegare.

Era un modo di dire piuttosto positivo.
In Konjaku Monogatarishuu (今昔物語), completato nel dodicesimo secolo che contiene i raccolti delle storie leggendarie dei tre paesi: Giappone, Cina e India, si vede questa parola con gli stessi ideogrammi per descrivere la bellezza assoluta della Principessa Kaguya (nel 31° volume).
La pronuncia era "mimyoo 微妙" e si leggeva anche "medetashi 微妙し", con una hiragana "shi" (era una volta l'ultima sillaba degli aggettivi conclusivi, come "i" degli aggettivi di oggi).

Ora, l'usanza normale e serio è, per esempio:
Kono e wa bimyoona shikisai ga subarashii.
この絵は微妙な色彩がすばらしい。

Questo quadro è straordinario per i colori molto delicati.

Ryokoku no kankei wa bimyo da.
両国の関係は微妙だ。

Il rapporto tra i due paesi è sensibile.


Adesso, quando non vogliono negare qualcosa chiaramente. Per esempio, immagina che due ragazze stanno parlando su un ragazzo, che è il ragazzo di un terza amica.

Ragazza A : Hai mai visto ragazzo X ?
Ragazza B : Sì, l'ho visto un altro giorno.
Ragazza A : Come è? E' bello?
Ragazza B : Mmmm, bimyoo....
Ragazza A : Era simpatico ?
Ragazza B : Bimyooo...
Ragazza A : Eeeeeee.

Così la ragazza B ha capito che il ragazzo X non era tanto bello né simpatico per la ragazza A.

Puoi usarlo anche come questo caso:
La ragazza giapponese ha cucinato qualcosa per te, e ti chiede "ti piace?"
Se non era buono, prova a dirle "bimyoo" (con l'accento su "yoo").

Però non darmi la colpa, se succede una cosa brutta.

L'usanza bimyoo ne gli ultimi due esempi, quando si scrive, sarà in katakana, ossia "ビミョー"
Non è una regola, ma con katakana si può fare capire che non è l'usanza classica, ma il modo di dire giovanile.  

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Lana

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