06 maggio 2009

"Oozora no samurai" di Sakai Saburo

 
Oozora no samurai, ha circa 800 pagine in due volumi.
"Oozora no Samurai 大空のサムライ" è stato scritto da Sakai Saburo (坂井三郎1914-2000), un soldato giapponese. Era un pilota dell'aeronautica che apparteneva alla Marina Imperiale Giapponese. Non esisteva il militare aeronautico in quel momento in Giappone, per cui Marina e Esercito di terra avevano la loro sezione aeronautica dipendentemente.  

Non avevo mai letto una letteratura documentaristica di guerra.
In questo libro è scritto come Sakai è cresciuto da piccolo, come è diventato un pilota e come ha combattuto durante la seconda guerra mondiale.
Era un po' faticoso capire tutte i termini militari, inclusi i nomi delle parti di aeroplano. Dovevo immaginare la vista, la direzione, le nuvole e i nemici volanti dal cock-pit dove si trovava l'autore. Ma man mano, mi sono sentita come se fossi una pilota.    


La descrizione del ritorno da un combattimento è straordinario : è gravemente ferito, quasi in coma, ha arrestato l'emorragia con l'unica sciarpa rimasta.
Mi ha toccato poi, l'incontro con sua madre ad una stazione. Sua mamma era su binario, Sakai era nel treno che lo portava alla base militare dopo l'operazione dell'occhio ferito. Non poteva scendere, solo le ha detto "Sto bene. Non preoccuparti." dalla finestra. La mamma non poteva fare altro ché piangere...
La scena, in cui uno dei suoi colleghi, ha fatto un looping prima di cadere sulla terra è indimenticabile. Il posto di quel pilota  era sempre il più pericoloso, cioè all'ultimo della squadriglia aerea, ed un giorno è stato colpito. Spesso diceva all'autore che voleva fare un looping sopra il base militare americana. Era come un scherzo impossibile da fare con la struttura del suo aeroplano, ma alla fine della sua vita ha realizzato il suo desiderio.


C'erano tante descrizione belle, e a volte adorabili (i soldati giocano con katana come i bambini, nel momento decisamente critico, in cui tutti gli aeroplani sono stati distrutti dai soldati americani su Iwojima), a volte toccante. Ma finisco qua, avendo saputo che questo libro si vende anche in italiano. Si chiama"Samurai!".
Di solito in Giappone il titolo dei libri viene deciso dalla casa editrice. Infatti la prima edizione non si chiamava "Oozora no Samurai". 
Sakai dice che "samurai" nel titolo non intende sé stesso, ma tutti i soldati deceduti, sia giapponesi che degli Alleati.


Sakai viene apprezzato come un genio che ha abbattuto tanti aerei. Ma il più risultato fiero è che non ha mai distrutto un aereo suo e che non ha perso un soldato-collega che componeva una squadra con lui come capo.

Ho trovato un filmato dell'intervista a Sakai, fatto nel 1975.
Permettetemi di non tradurlo tutto.

01:34  Le caratteristiche di Zerosen 零戦, un tipico aeroplano giapponese della seconda guerra. Si può volare per lungo tempo. E' stato costruito perché i piloti potessero guidarlo come il suo corpo.
02:52  La punta dell'aeroplano era come il centro della fronte. Le punte delle ali erano quelle delle punte delle  dita medie.
03:19  Si deve osservare tutto a 360° intorno dell'aeroplano. Se la percentuale dell'attenzione per davanti è il 20%, per l'indietro è invece il 90% (non l'80%).
04:11 I difetti sul Zerosen. La leggerezza : superando la velocità limite, si spacca. La debolezza dagli attacchi : si brucia facilmente.

Lana

3 commenti:

  1. Grazie per questo post.
    Saburo Sakai è uno dei miei eroi preferiti.
    Ancora grazie.


    Giulio

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  2. Mi piace che dica Non solo io ma tutti i soldati,compresi gli alleati...

    Il primo volume di guerra,guerra vera,che ho letto è stato quello di Mario Rigoni Stern...Il Sergente nella neve...

    Un libro duro,ma molto bello,sulla ritirata di Russia delle nostre forze di spedizione

    Una annotazione su Model graphich si stà pubblicando un one shot di Miyazaki sull'ingegnere che costrui lo Zero,sembrava esser in due parti ed invece continua...

    http://www.animeclick.it/notizia.php?id=22072

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  3. Il nome "Saburo Sakai" era a me noto già molti anni prima che mi capitasse di vedere questo libro esposto sullo scaffale di una libreria.
    Inutile dire che l'ho comprato subito.
    Molto interessante la parte relativa all'addestramento. Sapevo che fosse molto duro, ma non immaginavo nemmeno lontanamente quanto.
    Per il resto il libro è decisamente avvincente, infatti è uno di quelli che ho letto più rapidamente.

    Caldamente raccomandato se siete degli appassionati di aviazione o di storia militare.

    Bye

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