Una società ha ottenuto il diritto di vendere le magliette disegnate di "Attack No.1", il manga e l'anime popolare negli anni sessanta.
Ayuhara Kozue, la protagonista
Una frase conosciuta nella sigla dell'anime,
"quando in difficoltà, quando in tristezza....".
C'erano molte ragazze che avevano iniziato questo sport, pallavolo.
Ma queste ragazze, ormai devono avere più di cinquanta anni.
Chissà chi acquisterà le magliette allora?
Ricercando però, ho saputo che ultimamente è stato trasmesso il live action di "Attack No.1".
la sigla, la canzone stessa ma rifatta per il live action del 2005 e le immagini dell'anime del 1969 - 1971.
Questa è una sigla italiana, "La fantastica Mimì".
Non sapevo che si chiamasse Mimì in Italia, Mila in Germania.
Lana
> Non sapevo che si chiamasse Mimì in Italia,
RispondiEliminaKozue e' meglio. Questa mania di cambiare i nomi ...
Almeno il cognome lo hanno tenuto.
> Mila in Germania.
Da noi Mila era usato per Mila Azuki, il vero nome giapponese e' You Hazuki. Il manga: アタッカーYOU! (Attacker You!). L'anime in Italia: Mila & Shiro, due cuori nella pallavolo.
Lana, ogni tanto ci fai venire un po' di nostalgia ;-)
Ciao
Marco
Ma Yu non si scrive Yu senza o? Se la vocale è lunga sarebbe meglio scrivere Yū, perché ou non ha proprio senso secondo me...
RispondiEliminaRita> Ma Yu non si scrive Yu senza o
RispondiEliminaIl titolo del manga e' アタッカーYOU!, gli stessi giapponesi usano you. Per quanto riguarda il nome di Mila ho controllato: e' 葉月優 (Hazuki Yū), quindi c'e' sia la h iniziale nel cognome che la u "lunga" nel nome (e infatti hai ragione tu ;-)) Bisognerebbe chiedere a Lana il perche' di You (in romaji) nel titolo: forse un gioco di parole con la pronuncia inglese? (you in inglese si legge yu)
Rita> perché ou non ha proprio senso secondo me
Un po' dipende dal sistema di traslitterazione usato. Se si usa l'Hepburn quello che hai detto e' tecnicamente ineccepibile, ma molti nativi giapponesi e i linguisti preferiscono il kunrei, che mi pare sia ufficialmente uno standard ISO e ANSI. Nononstante cio' l'Hepburn e' il piu' diffuso. Non conosco benissimo il kunrei ma per esempio し e' si (shi), ち e' ti (chi) つ e' tu (tsu), しゅ si traslittera syu (shu) e mi sembra di ricordare che おう e' proprio ou e non ō, ma Lana, essendo giapponese, sara' piu' precisa. Per quel che mi riguarda io cerco di essere il piu' possibile fedele a come scrivono loro nei due sillabari, quindi io uso sempre un hepburn "personale" e quindi uso ou invece di ō (che per me e' oo), fatto dovuto principalmente anche alla mia formazione "matematica": se faccio corrispondere alle vocali lunghe la vocale con il segno sopra, quando vedo scritto 大山加奈 (dato che si parla di pallavolo, e' il nome di una giocatrice della nazionale nipponica che ammiro molto, una "ragazzona" di 187 cm), traslitterato in Hepburn me lo ritrovo Ōyama Kana (o addirittura Oyama Kana); ho una scrittura ambigua, sarebbe おおやま(Ooyama) o おうやま(Ouyama)? Chiaramente e' Ooyama, infatti per scrivere 大, in questo caso, devi "battere" おお (oo, due volte il tasto o) sulla tastiera. Ecco questa caratteristica dell'Hepburn non mi piace. E' come quando i giapponesi, trovandosi parole tipo "イタリア" e dovendo scriverle in romaji certe volte (vorte, tipico sbaglio giapponese:-), scusatemi Lana e Lamu', non e' per deridere i vostri concittadini, e' per spiegare le difficcolta' di queste sillabe che non hanno una corrispondenza "univoca") scrivono Italia e altre volte Itaria. Come sempre mi affido al controllo/correzioni di Lana. Scusa la lunghezza. Ciao.
Marco
P.S.: Una precisazione (non si sa mai!), non sono "cotto" di Kana-chan
Rita san,
RispondiElimina>Ma Yu non si scrive Yu senza o?
Se intendi la protagonista Yu (Yuu), hai ragione.
Ma “you” di “Attacker You” è la parola inglese “you”.
Penso che l’autrice abbia fatto un gioco di parole con il nome della protagonista che ha la stessa pronuncia di “you”.
Lana
Marco san,
RispondiEliminaGrazie per la spiegazione dettagliata.
Purtroppo, pur essendo giapponese, non conosco bene quale è la regola giusta.
Forse non esiste l’unica regola giusta, infatti in realtà i ragazzi giapponesi imparano roma-ji al quarto anno in elementare, con la regola di kunrei. Ma il modo Hepburn è più comune e diffuso.
Romaji è il modo di scrivere in alfabeto “le parole giapponesi pronunciate”, non scritte, per cui per chi non conosce le fonetiche della lingua, è piuttosto difficile da capire. Per esempio 学校 o がっこう si pronuncia “gakkoo” con o lungo. In romaji, sia con kunrei che sia Hepburn, si scrive normalmente gakko^ (^ deve essere il trattino sopra di “o” ). In hiragana c’è うossia “u”, ma nessun giapponese lo pronuncia, cioè non si dice “gak-ko-U”.
Per quanto mi riguarda, scrivevo nel mio blog “gakkoo”, per il problema della mia tastiera (non so come fa il trattino sopra le vocali…).
Ci sono qualche altre regole, che sono abbastanza importanti e comuni : i nomi di persone e luoghi. Per i nomi, il ministero che amministra il passaporto, ha la sua regola. Non so come è il passaporto di 大山加奈 , おおやま かな, ma suppongo che il suo nome in alfabeto sia Oyama Kana. La burocrazia non usa “o” lungo, mentre permette “oh”, se vuole. In caso di Kana, non si capisce se oyama con “o” corto o “o” lungo.
Il ministero che amministra i cartelli stradari, scrive Tokyo, e Osaka. In romaji in regola normale, deve essere To^kyo^ e O^saka, però secondo loro devono essere più corti e concepibile da lontano, per cui fanno così.
Nella regola di romaji non c’è L, quindi gli hiragana らりるれろ vanno scritti con R, ossia “ra, ri, ru, re, ro”. In questo caso non è importante che i giapponesi pronuncino esattamente R. Sono sicura che sono indifferenti.
Se un giapponese che non sa la differenza tra R e L, scrive Italia (in katakana è イタリア ) in romaji, facilmente scrive “itaria”. Il katakana リ corrisponde solo a “ri”. Capita la stessa cosa per le parole straniere, per esempio “terebi テレビ” ( tv), bi^ruビール ( da beer, cioè birra).
Aggiungo un'altra cosa, il modo di scrivere il giapponese con pc. Molti giapponesi scrivono la loro lingua sulla tastiera in alfabeto (c’è anche il modo di scrivere direttamente hiragana o katakana). Si dice” romaji nyuuryoku (l’inserimento con romaji)”. Ma in questo caso, quello che inserisco non è romaji in esattezza, solamente è un passaggio per arrivare al giapponese dall’alfabeto. Se voglio scrivere 東京, devo inserire sulla mia tastiera “to-u-kyo-u”, così compongo とうきょう, dopo si cambia a東京. Se voglio scrivere in katakana マルコ che corrisponde il nome italiano Marco, devo inserire “ma-ru-ko”, così via.
Lana
Lana, grazie per la risposta.
RispondiElimina> non conosco bene quale è la regola giusta
Per me non e' molto importante, infatti uso delle convenzioni tutte mie per evitare equivoci quando apprendo nuove parole. Siccome sono occidentale e' naturale basarsi molto sul romaji; con l'Hepburn di sicuro non sbaglio la pronuncia delle parole ma corro il rischio, finche' non memorizzo bene una parola, di scriverla sbagliata. Non immagini quanto sia stato fastidioso imparare "ようこぞ" yōkoso, avevo sempre il dubbio se era youkoso ようこぞ o yookoso よおこぞ. Da li' la decisione di modificare l'hepburn per adattarlo alle mie esigenze (ē=ee, ō=oo, ū=uu, ā=aa, ī=ii e poi basta ricordarsi che "ei finale" si legge come una e allungata e ou e' una o allungata: cosi' non sbaglio la pronuncia e mi so ricostruire come si scrive la parola con i kana).
> Non so come è il passaporto di 大山加奈
Tempo fa avevo visto il pass per il villaggio olimpico di Atene, mi sembra di ricordare che c'erano sia i kanji che il romaji Oyama Kana. Nel sito della squadra di club in cui gioca, invece e' cosi': 大山加奈 Ooyama Kana. In tutti i siti e pdf della FIVB (federazione internazionale di pallavolo) che ho visto e' scritto "Oyama Kana". Praticamente "un casino" (scusa il termine), ognuno lo scrive come vuole.
> Molti giapponesi scrivono la loro lingua sulla tastiera in alfabeto (c’è anche il modo di scrivere direttamente hiragana o katakana)
Si lo so, anche io quando mi voglio divertire un pochino scrivo direttamente in kana, con l'ime che ho su linux fa. Cosi' in romaji, cosi' in kana.
> Ma in questo caso, quello che inserisco non è romaji in esattezza, solamente è un passaggio per arrivare al giapponese dall’alfabeto
Cioe' cosi'.
Ciao Lana, sei sempre gentile.
Marco
Hi Ragazze
RispondiEliminaSono lieto che siano proprio delle Giapponesi a scrivere di Giappone,e di quel che di Giapponese in Occidente si parla di più
Personalmente ne amo la tradizione,mi incuriosisce la lingua,mi attrae quel suo attaccamento ad un tipo di 'classicità',mi piace la sua tv negli anni 70
ps.Di Urano Chikako-autrice di Attack N.1-ora..che notizie abbiamo?
So che negli anni '90 aveva venduto il titolo ad una giovane autrice,e di questo manga circolano varie immagini di copertina
Quali altri lavori potremmo conoscere,suoi?
Grazie
a presto
LuigiSan
linguista/attore