17 dicembre 2009

Terasaka Nobuyuki, l'ultimo dei 47 ronin


Terasaka Nobuyuki in teatro kabuki

Il 14 dicembre è il giorno della vendetta dei 47 ronin contro Kira del 1702.
L'anno seguente il 4 febbraio hanno fatto seppuku (detto nel mondo occidentale "harakiri") ma solo in 46.

Dopo la vendetta, cioè l'uccisione di Kira, si sono contati davanti alla porta della casa di Kira. Erano 47. Subito dopo due si sono recati ai funzionari del governo per riportare il fatto. Il resto è andato al tempio Sengakuji. Al tempio hanno fatto il rapporto con le firme di ognuno. Ma erano solo 44, cioè uno è sparito. Quindi sulla strada tra la casa di Kira e il tempio, uno è andato via. Quello che mancava era Terasaka Nobuyuki (1665-1747), il seguace di Yoshida Kanesuke (1641-1703).   

Ma il fatto diventa complicato.
Yoshida diceva che : "E' scappato", "Lasciamolo perdere, tanto non era un granché".
Negli alcuni documenti lasciati dopo pochi giorni, c'è scritto : "Dall'inizio erano 46."

In realtà il dubbio che i samurai fedeli erano 47 o 46 era sempre in discussione.
Mentre nello spettacolo "Chushingura", la storia veniva descritta sempre con i 47. Questo intende che la gente credeva che Terasaka era uno dei fedeli 47.

Horiuchi Den'emon, un vassallo del daimyo Hosokawa che curava 17 ronin dei 47 fino al giorno del seppuku, si è molto sacrificato per loro e ha lasciato dei documenti. Secondo il diario, Horiuchi ha incontrato il genero di Yoshida. Il genero gli aveva raccontato che "Terasaka è arrivato a Ako". Gli aveva chiesto di informare il suocero Yoshida di "non preoccuparsi su Terasaka". Yoshida, ossia il padrone di Terasaka, sembrava molto infuriato. 

Yoshida ha lasciato una lettera al genero il giorno prima del seppuku, sulla lettera c'è scritto : "Ti chiedo di prendere cura di Terasaka e la sua famiglia". Infatti Terasaka era posto sotto la tutela del genero di Yoshida per dodici anni.

La furia di Yoshida, me la spiegherei che non voleva che si parlasse di Terasaka, voleva che Terasaka fosse scomparso "ufficialmente".

E' strano che gli altri samurai che non avevano partecipato alla vendetta, quindi non dei 47, erano criticati aspramente dai partecipanti, nonostante che Terasaka "scappato" fosse stato difeso dai tutti i seguaci.

Per conto mio, Terasaka aveva partecipato alla vendetta, ed è subito partito per completare la missione di fare sapere quello che hanno fatto, al loro paese Akoo.

Terasaka non ha lasciato nessun documento sulla vendetta, tranne una poesia in punto di morte. 

咲くときは花の数にも入らぬとも散るにはおなじ山桜かな
Sakutoki wa hana no kazu niwa iranutomo
chiruniwa onaji yamazakura kana.

Non ero uno dei fiori fioriti assieme.
Ora mi sento come lo stesso fiore degli altri,
ciliegi di montagna.

Leggendola, immagino che voleva morire con i colleghi. Gli dispiaceva rimanere da solo dopo 45 anni della morte dei colleghi.

La sua vera tomba si trova nel tempio Sokeiji in Azabu dove ha trascorso gli ultimi anni della sua vita. Ma c'è anche la roccia commemorativa nel tempio Sengakuji con le tombe di 46 colleghi.


La tomba vera di Terasaka Nobuyuki dal blog di Nakamura Baijaku,
l'attore che recita Terasaka in teatro.

Lana

2 commenti:

  1. Il seppuku/harakiri, è una delle cose del Giappone che mi fà più strano. Non riesco a capire come potesse essere così "normale" a quei tempi.

    RispondiElimina
  2. Non è tanto strano per delle società bellicose. I generali romani che subivano l'onta di qualche clamorosa sconfitta conficcavano una spada nel terreno con la punta rivolta in alto e ci si lanciavano sopra. Di fatto è la stessa cosa! L'unica differenza era che i romani non avevano un sistema feudale e questo sistema di fedeltà giapponese non c'era, loro erano fedeli alla repubblica e si uccidevano per averla disonorata.
    Il medioevo europeo invece aveva una struttura politica più simile a quella dei samurai però i cavalieri pur avendo un alto senso dell'onore, della dignità e della fedeltà non compivano suicidio perché il cristianesimo lo considera un peccato mortale.

    Ciao

    RispondiElimina