In dicembre molte orchestre fanno la sinfonia no.9 di Beethoven. Ormai per i giapponesi il concerto del 9 è l'evento per la fine dell'anno.
Dopo la seconda guerra mondiale, le orchestre non avevano i soldi sufficienti per pagare ai membri. Allora per raccogliere i soldi per i biglietti del concerto, era più sicuro avere il concerto del numero 9 di Beethoven, perché con questo programma, sicuramente gli spettatori venivano ad ascoltare l'orchestra.
Una di queste, la più grande è "Ichimannin no daiku", cioè "il numero nove da dieci persone", che viene organizzato in Osaka in dicembre da trenta anni.
Il filmato sotto è una parte del quarto movimento con il coro dell'anno scorso.
Questo anno è stata collegata con un gruppo di coro in Sendai per incoraggiare i terremotati.
E' un po' lungo, ma bello, mi fa brividi.
Se non volete dall'inizio, provate ad ascoltare da 6.50 dell'inizio del coro.
Il concerto è comunque particolare. Tranne qualche solista professionista e l'orchestra condotta dal conduttore, diecimila persone sono amatoriali. Chiunque può mandare la richiesta di partecipare. Ma i partecipanti vanno estratti perché ci sono troppe richieste. Dopo l'estrazione devono fare le lezioni di coro che durano per tre mesi in vari posti in Giappone.
Il primissimo concerto della Sinfonia no.9 in Giappone è del 1918 nella prigione di Bando, nella città di Naruto in Tokushima. E' stato suonato dai prigionieri tedeschi portati da Tshintau di Cina, dove c'era la concessione tedesca.
L'immagine dell'inizio è il libretto del primo concerto. La seconda è dell'articolo sul concerto scritto sul giornale pubblicato ogni settimana nella prigione.
I tedeschi così hanno lasciato la sinfonia no.9 in Giappone, ma non solo. Alcuni hanno insegnato come fare i cibi occidentali, per esempio il pane. L'azienda che ha il più grande share di pancarré oggi in Giappone è stato fondato dalla persona che ha imparato dal maestro tedesco.
Uno dei più noti prodotti è Baumkuchen, il dolce a forma di legno dell'azienda Juccheim, fondato dai coniugi tedeschi Juccheim.
Lana