Siamo due ragazze giapponesi che vivono in Italia da una decina di anni. Abbiamo deciso di diffondere la cultura giapponese per chiarire molte delle idee confuse che ancora ci sono.
19 maggio 2009
Kotodama: la seconda parte
Continuo il tema su kotodama, oggi spiego sul nome.
Anticamente in Giappone chiamare qualcuno con il nome vero veniva evitato, perché chiamare così significava di controllare o dominare la personalità dell possessore del nome.
Quando due giovani si sono conosciuti, fare sapere il suo nome vero intendeva di accettare l'amore. Infatti si trovano le poesie antiche, in cui chiedono il nome al lettore, è spesso una proposta del matrimonio.
In Kojiki, c'è una storia in cui una ragazza che aveva rivelato il suo nome per la richiesta da un imperatore, l'ha aspettato per ottanta anni sperando che lui venisse a prenderla.
L'autorice di Genji Monogatari è conosciuta come Murasaki Shikibu 紫式部. Ma non è il suo nome proprio. Dicono che il nome autentico fosse stato Fujiwara Takako o Kaoriko 藤原香子, ma non è chiaro. Murasaki è stato preso dal nome di un personaggio nella storia, Shikibu è il nome del ruolo del lavoro di suo padre.
Non chiamare il nome vero è scomodo, così è nato azana (字) il sopranome per sostituirlo.
(Oggi tra gli amici quello che si usa per esprimere la simpatia si dice adana (あだ名). Col tempo è stato confuso con azana e adana.)
Il nome vero invece si dice imina (諱). Si scrive anche 忌み名, appunto vuol significare "nome da evitare di dire".
Il noto samurai Miyamoto Musashi, di cui Musashi è azana. Il vero nome è Harunobu. Ma conunque lo chiamiamo Musashi, il nome conosciuto.
Vediamo come è oggi. Cercando bene, si trova facilmente la traccia di questo concetto, anche se oramai non è uguale come una volta.
In Giapone gli imperatori hanno il nome vero, ma durante la loro era, nessuno li chiama con il nome, anche perchè non è neccesario. Sempre l'imperatore è l'unico, per cui basta chiamare "L'imperatore". Per distinguerlo dagli altri imperatori del passato, lo chiama "Kinjoo Tennoo", ossia "L'imperatore Attuale". L'imperatore precedente, con il nome dell'epoca Showa, lo chiamano Showa Tennoo. Mi ero sorpresa quando avevo saputo che all' estero si chiama con il nome vero L'imperatore Hirohito.
Nel luogo di lavoro, di solito il presidente viene chiamato "Presidente", "Direttore" e "Vice Capo" sono chiamati con suo ruolo. Per non confondere due direttori, magari lo chiamano con il cognome, per esempio "Direttore Kobayashi".
Nella vita quotidiana dei giapponesi, chiamare il nome vero è comunque significativo. Avete mai visto la scena nei cartoni animati in cui la protagonista si imbarazza per essere chiamata con il suo nome, non cognome nè sopranome? Se vai a vivere in Giappone, osserva bene come si chiamano, si capirà il rapporto o la distanza personale tra di loro.
Nella mia vita solo i miei genitori e gli amici intimissimi mi chiamavano con il mio nome, senza -san o -chan. Per cui qua, nei primissimi anni, quando qualcuno, sopratutto ragazzo, mi chiama con il mio nome, ero imbarazzata.
L'immagine sopra è la carta per annunciare il nome dei neonati. Si mette in casa.
Lana
Questo post è molto interessante! Sapevo dell'importanza del nome proprio in giapponese, ma tutte queste notizie sono veramente utili :)
RispondiEliminaGrazie per aver scritto il post, lo metto subito tra i preferiti!
Mi hanno consigliato questo blog e devo dire che è davvero interessantissimo.
RispondiEliminaSono reduce da poche settimane da un viaggio in Giappone e questo blog mi aiuterà a conoscere ancora meglio questo splendido paese!!!
Complimenti ancora, seguirò i vostri post con interesse e attenzione
Alessio
Come al solito sei preziosa, Lana!
RispondiElimina(^-^)/
> Anticamente in Giappone chiamare qualcuno con il nome vero veniva evitato, perché chiamare così significava di controllare o dominare la personalità dell possessore del nome.
RispondiEliminaCome sono ingenuo, io ti ho dato il nome vero gia' al primo commento ^_~
> nei primissimi anni, quando qualcuno, sopratutto ragazzo, mi chiama con il mio nome, ero imbarazzata.
Spero che fossero dei bei ragazzi, allora ^_~ Per quanto mi riguarda io preferisco essere chiamato con il mio nome, con il cognome mi da un po' fastidio. Ricordo che alle scuole elementari ci si chiamava per nome, poi alle medie per cognome (e non ne ero felice), alle superiori si inizio' col cognome e, dopo aver fatto amicizia, si passo al nome. All'universita' prevalentemente con il nome.
Ciao.
Marco
Questo proprio non lo sapevo....
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