Siamo due ragazze giapponesi che vivono in Italia da una decina di anni. Abbiamo deciso di diffondere la cultura giapponese per chiarire molte delle idee confuse che ancora ci sono.
17 febbraio 2009
La coraggiosa scelta di uno Scrittore
Roma, 16 feb. (Apcom) - Lo scrittore giapponese Haruki Murakami ha ricevuto ieri il "Jerusalem Prize", un riconoscimento letterario assegnato ogni due anni durante la Fiera internazionale del libro di Gerusalemme. L'autore di "Dance Dance Dance" e "Kafka sulla spiaggia", 60 anni compiuti il 12 gennaio, è stato premiato per "i suoi successi artistici e l'amore per la gente", diventando il primo scrittore di lingua non europea a ricevere il premio letterario israeliano, riferisce oggi il Japan Today nella sua edizione online. Nel suo intervento alla cerimonia, Murakami ha sottolineato che ogni persona deve lavorare per fermare gli Stati e le organizzazioni che perdono il controllo, con una critica velata alla recente offensiva dello Stato ebraico nella Striscia di Gaza. Lontano dall'aver accettato il premio per sostenere la potenza militare israeliana, Murakami ha preferito "parlare, invece di stare zitto". Nel suo discorso, 15 minuti in inglese, ha detto che nello scrivere i suoi romanzi immagina sempre una parete alta e solida e un uovo che si rompe contro di essa: "Io sto sempre dalla parte dell'uovo", ha spiegato. La parete è una metafora del sistema e l'uovo rappresenta l'anima di ogni persona racchiusa in un fragile guscio: "Siamo tutti fragili uova di fronte a una parte solida chiamata sistema... Rispetto alle apparenze, non abbiamo speranza, il muro è troppo alto e troppo duro - ha proseguito davanti a circa 700 spettatori - ognuno di noi possiede un'anima vivente e tangibile. Il sistema non ce l'ha. Non dobbiamo permettere al sistema di sfruttarci", ha concluso. La partecipazione di Murakami alla cerimonia di premiazione ha sollevato parecchie critiche, soprattutto dai gruppi filo-palestinesi, tra cui una ong giapponese.
L'ntervento dello scrittore che ha numerosi fans in tutto il mondo avrà una grande influenza, probabilmente sarebbe stato molto più facile rifiutare il premio tenendo la bocca chiusa, facendo una protesta silenziosa. Tuttavia esternando il suo pensiero sul palcoscenico, davanti agli israeliani ha scelto la via più difficile.
Questo atto ha suscitato molte polemiche anche in Giappone.
Lamù
scusate ragazze, credo che voi con la vostra esperienza possiate darmi una mano: sto cercando un negozio a tokyo che venda gashapon su internet, sapreste indicarmene uno? Scusate ma non sapevo come mandarvi un messaggio privato! Grazie!
RispondiEliminaLory
Non so se ha fatto bene o male ad accettare il premio...Quello che so è che negli ultimi mesi un esercito, quello israeliano, si è messo contro la popolazione civile palestinese e ha compiuto un massacro...L'unica soluzione è "due Popoli-due Stati", come si è detto spesso e l'America e l'Europa dovrebbero fare pressioni su Israele per far cessare le ostilità e non far finta di niente, come invece stanno facendo.
RispondiEliminaTroppi interessi economici! Quasi il 70% dei fondi per le campagne elettorali negli usa vengono da fonti di "simpatizzanti" Israeliani. Difficilmente andranno contro una simile "manna del cielo".
RispondiEliminaComunque, per me, ha fatto bene sia ad andare, sia a parlare.
uno dei miei scrittori preferiti di sempre.
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